Interazione tra Yoga e Neuroscienze

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Articolo cortesia Dott.ssa Sonia Catalini ERYT 350 – Roma 

Articolo scritto dalla Dott.ssa Pasqualoni

L’ evoluzione della ricerca in neuroscienze,grazie soprattutto alle neuroimaging, consente di postulare delle connessioni tra lo yoga e i processi mentali che sottendono gli effetti che la disciplina ha per il benessere dell’individuo sano e per l’efficacia nei soggetti affetti da patologie neurodegenerative e psicologiche.

Dalla nostra esperienza, l’integrazione di un percorso personalizzato con lo yoga nel trattamento di soggetti sani e soggetti con malattia di Parkinson o con fibromialgia o ancora con cefalea mista o con disturbo d’ansia generalizzato o con  disturbi alimentari  , fino ai disturbi psicotici, ha mostrato una notevole efficacia .

L’integrazione dei saperi degli specialisti in neurologia e psichiatria coinvolti con la maestra di yoga Sonia Catalini, ha permesso di stabilire un percorso condiviso e una valutazione non solo soggettiva ma clinica dei soggetti.

Da qui è nata la necessità di trovare un correlato  scientifico e di progettare un protocollo di ricerca per la verifica dello stesso.

L’obiettivo ultimo è quello contribuire alla formulazione di  un razionale scientifico della disciplina che superi il dualismo tra la spiritualità dell’oriente e la corporeità dell’ occidente , un occidente dove lo yoga potrebbe essere svilito al ruolo di fitness perdendo la grande opportunità di essere una risorsa di inestimabile valore .

Pertanto il Dipartimento di Neuroscienze Sociale dell’Istituto Superiore di Sanità ha inserito nel convegno del 30 Ottobre 2019 una relazione congiunta della maestra Sonia Catalini e della Dott.ssa Valeria Pasqualoni, neurologa , psichiatra,psicoterapeuta  sulla tematica .

Abbiamo quindi voluto, dopo aver  presentato i dati della letteratura scientifica sull’efficacia dello yoga nelle patologie di cui sopra, porre l’attenzione su alcuni elementi fondamentali per capire come la disciplina influenzi i processi mentali.

La respirazione è stata messa in relazione non solo classicamente all’attività del sistema nervoso autonomo, ma all’attività dei gruppi neurali del bulbo olfattorio e in particolare ai  neuroni percettivi delle mucose olfattive, quindi dell’intervento di attivazioni neurali che hanno connessioni sulle aree delle emozioni e del sistema immunitario.

Gli asana sono stati collegati alla scoperta dei neuroni specchio e dei neuroni canonici , in particolare si è valutato ,nell’ipotesi di Gallese et Al, il ruolo dell’azione del corpo e della percezione nella significatività  non solo dello stesso ma degli altri e del mondo.

Pertanto sono state indicate le correlazione tra propriocezione e atto motorio nella costituzione del sè corporeo quale elemento fondante dell’intersoggettività e della intersoggettività.(V.Gallese, Corpo vivo,simulazione incarnata e intersoggettività).

Durante la relazione tutti i partecipanti sono stati guidati ad effettuare degli asana e a valutare l’effetto sul proprio stato emotivo quindi,essendo un pubblico di esperti, di effettuare una relazione immaginaria guidata dai relatori con l’attivazione dei gruppi neurali coinvolti nella posizione.

Infine si è esplicitato il protocollo di ricerca e  le valutazioni neurofisiologiche, neuropsicologiche soggettiva e clinica , neuro cognitive previste.

Sonia Catalini  Insegnante e Formatrice Yoga proprietaria della Scuola Sarita con sede a Roma 

Chandra Namaskar Saluto alla Luna

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Chandra Namaskar Saluto alla luna di Raul Pilotti

Ricordo sempre con piacere e stupore l’episodio della settimana bianca con i miei
compagni dell’Istituto Superiore di Educazione Fisica. Era una splendida notte di Luna
piena di circa ventisette anni fa e il mio unico desiderio era di recarmi, camminando in
mezzo alla neve, su alla diga e rimanere a meditare e a caricare le mie pietre ai raggi di
quel fantastico globo lunare. I professori, erano preoccupati per me, mi fecero seguire in macchina ed alla fine mi raggiunsero alla diga.

Ancora oggi ho la speranza che qualcuno di loro si possa essere reso conto che forse sarebbe stato molto meglio preoccuparsi di tutti gli altri miei compagni che andarono in discoteca, si ubriacarono fino a vomitare e a denudarsi sui tavoli del locale, ma sfortunatamente tutto ciò era ritenuto normale persino dai nostri educatori.

Troppo sensibile mi definirono, come se il fatto di essere sensibili sia
una cosa da contenere o da non avere in eccesso, ma questo è un altro discorso.
Chandra Namaskar, il saluto alla Luna ci aiuta a entrare in contatto con la nostra
sensibilità, intuito, con la parte femminile che è in noi e cercare di bilanciarla ed
equilibrarla.

Non esiste una struttura di saluto alla Luna ben definita, così come accade per
il saluto al Sole. Ci sono molteplici e svariati saluti alla Luna anche molto diversi fra di loro.

A me piace pensare che il saluto alla Luna, essendo “femmina”, è molto più variopinto,
colorito, stravagante, mutevole così come sono le donne e la Luna stessa che ha varie
forme e diversa lucentezza e colore a seconda delle sue fasi e della sua vicinanza alla
Terra.

Noi uomini siamo più definibili, inquadrabili, strutturabili, contestualizzabili ed ecco
perché credo che Chandra Namaskar possa da questo punto di vista essere più indicato per “l’uomo che non deve chiedere mai” per sviluppare una maggiore flessibilità, fisica e mentale. Vale lo stesso per la donna in carriera, che, per farsi largo nella giungla moderna, ha dovuto sviluppare più la sua parte maschile tralasciando quella femminile o lunare.

Detto ciò, naturalmente il saluto alla Luna è un ottimo esercizio per chiunque: uomo,
donna, bambino, giovane, anziano. Chandra Namaskar è composto da una serie di esercizi fluidi ed armonici, associati a una corretta respirazione che, come per il saluto al sole, si consigliano di imparare singolarmente per poi coordinarli al respiro.

Personalmente prediligo due tipi di esercizio:
– quello composto da dodici posizioni che, essendo più robusto e completo, associo alla
Luna piena; PURNIMA NAMASKAR.
– quello composto da undici posizioni che, essendo più morbido e ondulato, associo alle
fasi di mezza Luna o di luna crescente e calante; HARDHA CHANDRA NAMASKAR.

Potete praticarlo singolarmente, prima o dopo il saluto al sole, prima di ogni sessione
come esercizio di riscaldamento o come conclusione di una sessione di asana. Non
dimenticate però che ogni asana nello yoga ha un significato ben preciso ed anche il
saluto alla Luna ha radici antiche e profonde.

Produce effetti sia dal punto di vista fisico, migliorando la postura, sia dal punto di vista vibrazionale, contribuendo a calmare la mente e a ripulire i canali energetici, in India conosciuti come “nadi” (nello specifico le nadi più fresche o “lunari”). Ecco spiegato il fatto del perché lo Yoga faccia bene a tutti i livelli, corpo, mente e spirito ed il perché anche i medici cominciano ad accorgersene e a consigliarlo. Comunque la pensiate e per qualsiasi motivo lo pratichiate state lavorando a livello profondo e il grado di penetrazione dell’ esercizio dipenderà dall’intensità della vostra concentrazione.

La Luna smuove le acque e noi siamo costituiti per più del 70% da acqua, così come il pianeta su cui abitiamo. Ci sarà una relazione? Scopritelo da soli praticando quotidianamente.

Non esiste una struttura di saluto alla Luna ben definita, così come accade per
il saluto al Sole. Ci sono molteplici e svariati saluti alla Luna anche molto diversi fra di loro.

Raul Pilotti  Hamsacharya Yoga Alliance®  International/Italia ERYT-1500 Fondatore e Proprietario della Scuola di Formazione Insegnanti www.centroyoga108.it

Raul Pilotti frequenta l’Istituto Superiore di Educazione Fisica dal 1990 al 1993, nel mentre intraprende i primi viaggi in Mexico dove trascorrerà 6 mesi all’anno, dal 1993 al 1998, interessandosi all’astrologia Maya e seguendo un percorso sciamanico con gli indios Huicholes.  Nel 2000 si reca per la prima volta in India dove comincia a studiare yoga e meditazione. Nel 2005 incontra il suo Maestro Yogiraj SatGurunath Siddhanath che, nel 2007, lo insigna del titolo di Hamsacharya, insegnante di Kriya Yoga di Mahavatar Babaji, lo stesso menzionato nel libro di Yogananda “Autobiografia di uno Yogi”. Segue ed aiuta SatGurunath in numerosi seminari in Italia, India, Germania, Inghilterra, Olanda e Stati Uniti. Nel 2009 si diploma insegnante di Hatha Yoga presso la Sivananda Vedanta Academy e diventa Reiki Master. Nel 2010 viene insignito del titolo di Hamsa Kriyacharya.

È qualificato il tuo insegnante di yoga?

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Essendo un’organizzazione internazionale che rappresenta insegnanti e scuole di yoga, Yoga Alliance® – International Italia ritiene sia fondamentale informare i consumatori e la comunità di yogin su ciò che avviene nel panorama dello yoga.

In Italia e nel resto del mondo, tra le professioni non regolamentate rientra l’insegnamento dello yoga, questo significa che chiunque può titolarsi “insegnante di yoga”. Ma quello che in molti non sanno è che non esiste alcuna differenza di titolo fra un insegnante che si è formato presso una scuola che prevede anni di pratica e di studio, e quello dell’aspirante insegnante che senza alcuna pratica decide di iscriversi a un teacher training che consente di diventare insegnanti in tempi brevissimi, ad esempio qualche week end.

Inoltre, non esistendo oggi in nessun paese al mondo organizzazioni Yoga Governative o  Paragovernative è importante tenere presente che non sono mai stati stabiliti, da leggi nazionali di nessun paese al mondo e/o da accordi internazionali, dei veri e propri Standard Professionali per corsi di formazione e di insegnamento in materia di discipline Yoga.

In mancanza di una normativa globale di riferimento, tra il 1999 e 2013 sono state create le organizzazioni Yoga Alliance tra cui le prominenti: Yoga Alliance (International Australia), Yoga Alliance (International/Italia), Yoga Alliance Professionals UK, la Canadian Yoga Alliance e  Yoga Alliance (USA) senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva, con il fine di valorizzare le competenze degli associati e garantire il rispetto delle regole deontologiche, agevolando la scelta e la tutela degli utenti.

Le Yoga Alliance sono da sempre impegnate nella definizione di standard minimi volontari (cioè non richiesti dalla legge), per la formazione degli insegnanti di yoga. Accettano e raccolgono tutte le scuole e insegnanti di yoga a livello mondiale  (circa 100,000 tra le Alliance sopra elencate) che rispettano i criteri di integrità e preparazione.  Inoltre, hanno creato due livelli di iscrizioni ai quali gli insegnanti yoga possono accedere.

I Registri pubblici di ciascuna Yoga Alliance sono utili ai  consumatori  per verificare le credenziali degli insegnanti a cui si affidano per corsi di formazione o classi yoga:

RYT (Registered Yoga Teacher)

ERYT (Experienced Registered Yoga Teacher)

Per iscriversi ai Registri Yoga Alliance con il titolo RYT non è richiesta esperienza di insegnamento, per il titolo ERYT, oltre alla qualifica, per ogni livello e’ richiesto un certo numero di ore e anni di insegnamento di classi yoga. L’insegnante ERYT e’ abilitato alla conduzione di corsi di formazione insegnanti yoga.

È importante però che gli utenti siano a conoscenza che non tutte le Yoga Alliance sono “uguali” in quanto la qualita’ degli standard professionali e i livelli di iscrizione tra queste organizzazioni varia  considerevolmente.

Una delle prime Yoga Alliance con sede negli USA, per esempio, correntemente richiede semplicemente agli insegnanti di avere due anni di esperienza di insegnamento  prima di istruire altre persone su come diventare insegnanti (queste informazioni possono essere verificate sul sito della Yoga Alliance USA). Questa politica ha permesso alla Yoga Alliance USA negli ultimi vent’anni di approvare oltre 5000 programmi di corsi di formazione per insegnanti.

In Europa e Oceania, le innovative Yoga Alliance – International Italia e Yoga Alliance International Australia (quest’ultima l’unica organizzazione yoga al mondo  ad essere riconosciuta da un’agenzia governativa:https://www.yogaalliance.com.au/yoga-alliance-news-and-events.html) due associazioni molto piu’ giovani e dinamiche della Yoga Alliance USA si distinguono nel panorama yoga mondiale per aver implementato  a Gennaio 2017 in Australia, e il 1° Settembre 2017 in Italia in collaborazione con il C.S.E.N (il piu’ grosso ente Italiano di promozione sportiva  riconosciuto dal C.O.N.I)  gli standard per teacher training oggi considerati i piu’ elevati al mondo: RYS 250 PLUS (Registered Yoga School) che permette alle scuole iscritte ai loro registri di fornire corsi formazione minimo 250 ore e oltre condotti da Docenti ERYT con minimo 4 anni (dipende dal livello e esperienza dell’insegnante) di consolidata e dimostrabile esperienza di insegnamento per teacher training di 250 PLUS ore, e 8 anni e oltre per teacher training 500 ore, 500 PLUS ore.

Inoltre, queste due organizzazioni sono le uniche al mondo ad avere apportato fondamentali innovazioni nel panorama dello yoga mondiale adottate da altre organizzazioni, ma la piu’ importante innovazione e’ la credenziale RYT 250 PLUS (Registered Yoga Teacher) che ha raggiunto dal 2017 grande popolarita’ in Italia, mirata principalmente ad elevare la figura dell’insegnante yoga oltre a distinguere da milioni di colleghi che hanno conseguito le 200 ore.

La trasparenza dell’insegnante è disperatamente necessaria nello yoga

Il primo consiglio, a prescindere dalla tradizione o dallo stile di yoga che si sceglie di praticare, è quello di informarsi e chiedere se l’insegnante ha seguito almeno un serio percorso di formazione.

Scegliere il giusto insegnante di yoga è essenziale per sfruttare al massimo i vantaggi e minimizzare il rischio dei danni. Quando ci si iscrive a una lezione di yoga o a un corso di formazione insegnanti, si mette a rischio la propria salute e il proprio corpo. Solo perché il tuo insegnante è bravo a fare yoga, ciò non significa che sia qualificato per la formazione o per l’insegnamento a delle classi, in quanto esiste la possibilità che può aver completato un intero corso di formazione, ma impartito da un insegnante inesperto. Ma attenzione, ciò non significa che il tuo insegnante fosse a conoscenza dell’inesperienza del formatore in quanto la professione dell’insegnante yoga non e’ regolamentata.

Quando si cerca di capire se un insegnante è qualificato, ci sono alcune aree fondamentali su cui focalizzarsi:

  • Chi è stato il formatore del tuo insegnante?
  • Che tipo di corso di formazione è stato completato?
  • Presso quale scuola è stata conseguita la qualifica?
  • Rispetto alle lezioni che stai frequentando e/o corsi di formazione, quanta esperienza di insegnamento ha il tuo insegnante?
  • È il tuo insegnante affiliato presso un’organizzazione yoga Nazionale o Internazionale dove puoi verificare le credenziali professionali ed essere certo che e’ comunque in possesso di qualifica verificata dall’organizzazione affiliante?

Ci sono delle regole per diventare un insegnante di yoga al momento?

Alcune forme di yoga richiedono che un insegnante si trasferisca in un ashram e studi sotto il proprio Guru per anni, ma alcune persone fanno solo qualche lezione e si definiscono insegnanti.L’utente finale, dunque, non ha nessun elemento oggettivo per valutare la preparazione di un insegnante.

Attualmente l’insegnamento dello yoga nel mondo è ampiamente auto-regolamentato dalle Yoga Alliance. È importante però precisare che l’affiliazione a queste organizzazioni è puramente volontaria e non richiesta dalla legge. Infatti, per qualsiasi organizzazione yoga dichiarare che i propri standard d’insegnamento e affiliazione sono riconosciuti da entità governative è illegale e soprattutto fuorviante per i consumatori, in quanto lo Yoga ad oggi non è una disciplina regolamentata né standardizzata.

Tuttavia, in questo contesto per la maggioranza dei professionisti yoga, l’iscrizione alle Yoga Alliance rappresenta un prerequisito fondamentale in quanto rafforza la visibilità e l’integrità della professione a livello nazionale e internazionale. La certificazione Yoga Alliance è riconosciuta a livello mondiale ed è pertanto garanzia di imparzialità, indipendenza e correttezza anche se non garantisce in alcun modo le abilità professionali di un insegnante.

Per i professionisti dello yoga sia in Italia che all’estero non esiste un Ente Pubblico posto “sotto l’alta vigilanza di agenzie o ministeri governativi competenti” la cui funzione principale consiste nel garantire il cittadino circa la professionalità e la competenza dei professionisti che svolgono l’attività yoga. Tuttavia, le professioni non regolamentate sono legali. Infatti, nella maggioranza dei paesi è possibile esercitare la professione dell’insegnante yoga tramite leggi specifiche che conferiscono a questa professione e a molte altre una sorta di tacito riconoscimento.

Cosa si deve principalmente ricordare riguardo all’insegnante yoga?

Un insegnante ha alle spalle una pratica e una disciplina costanti, consolidate e dimostrabili. Non solo, la sua formazione dura anni, addirittura una vita intera, perché non si smette mai di imparare e di aggiornarsi e perché alla base c’è la reale passione verso questa disciplina.

Elisa Fattore Traduttrice e Yogin

Elisa Fattore Studente Yoga e Traduttrice

Articolo Tradotto per Yoga Alliance da Elisa Fattore Studente Yoga e Traduttrice

Yoga: Una Nobile Tradizione

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Articolo della Divina Saddhvi Bhagawati Sarswatiji  Leader Spirituale e Direttore del famoso International Yoga Festival-Rishikesh  in esclusiva per Yoga Alliance International Italia

Le nobili tradizioni dello yoga, della meditazione e del pranayama sono diventate, nel corso degli ultimi trent’anni, un catalizzatore per i cambiamenti positivi della mente, del corpo e dello spirito. Negli Stati Uniti, ad esempio, la pratica dello yoga è aumentata, secondo un’indagine sanitaria nazionale, dal 9.5% della popolazione nel 2012 al 14.3% nel 2017. Il coinvolgimento di bambini poi è raddoppiato, nello stesso periodo di tempo. Le persone hanno iniziato a realizzare che lo yoga non è fatto solo di asana e di meditazione, una consapevolezza che è parte di quest’aumentata partecipazione.

Lo yoga, come insegnato da Patanjali, è un ottuplice sentiero il cui ciascun ramo fluisce l’uno nell’altro, con grazia e naturalezza. Tuttavia, essendo i rami abbastanza flessibili possono essere sperimentati in un ordine fatto da una moltitudine di variazioni. I primi due rami dello yoga sono lo Yamas e il Niyamas o le regole etiche per vivere e interagire all’interno della comunità. Questo, per estensione, può includere il mondo intero. Il terzo ramo fa riferimento alla pratica degli asana per mantenere il corpo flessibile e in salute. Gli asana sono anche fondamentali per preparare la mente alle pratiche di lavoro sottile che verranno in seguito. Il quarto ramo è il Pranayama o il controllo del respiro – l’energia vitale che pervade il corpo. Si dice che il numero di respiri che ci sono consentiti in questa terra è stato scritto al momento della nostra nascita. Lo yoga insegna che la longevità dipende dalla velocità con cui respiriamo. Così come riduciamo la velocità del respiro, possiamo incrementare la lunghezza delle nostre vite. Il pranayama ha effetto sia sul corpo sia sulla mente ed è un mezzo attraverso cui raggiungere livelli maggiori di conoscenza e consapevolezza.

Gli ultimi quattro rami aiutano ad affinare e disciplinare la mente. Sono il Pratyahara o il controllo dei sensi, il Dharana o concentrazione, il Dhyana o meditazione e contemplazione, e il Samadhi o illuminazione. Un Dharana molto potente è la concezione del mondo completamente privo della nostra presenza. Questo ci ricorda che noi non siamo questo corpo e niente di materiale ha una sostanziale importanza. Il Samadhi è lo stato finale d’illuminazione e armonia con la Consapevolezza Suprema.

Lo yoga è prima di tutto un processo spirituale concepito per aiutare il praticante a raggiungere la conoscenza di sé e il Samadhi. Ciò è radicato nel Sanatan Dharma. Milioni di persone intorno al mondo sono coinvolte nella pratica e nella diffusione dello yoga. Sono state sviluppate molte variazioni degli asana, partendo dalle origini dello yoga Ashtanga. Alcuni esempi includono il Vinyasa, lo Iyengar e il Bikram. Ad ogni modo, l’essenza delle pratiche originarie rimane intatta, perché non sono stati inventati nuovi asana.

Lo yoga è anche una scienza che è stata verificata usando metodi scientifici. Per decenni sono stati condotti molti test sugli effetti che lo yoga ha nel corpo e nella mente. Gli studi mostrano come gli asana, il pranayama e la meditazione in combinazione con la medicina allopatica possono essere un trattamento alternativo per molti problemi legati alla salute. Si sta intraprendendo adesso la ricerca per determinare se lo yoga possa curare e prevenire il cancro. Le scoperte iniziali sono incoraggianti e mostrano come lo yoga migliori i sintomi fisiologici e fisici dei malati di cancro, riducendone lo stress e innalzandone la qualità di vita. Lo yoga è stato anche oggetto di studio per determinarne l’efficacia nel trattamento di problematiche come l’autismo, il disturbo da stress post-traumatico, i disordini d’ansia e le malattie mentali. A livello individuale, lo yoga è un’esperienza empirica, perché il praticante può osservare direttamente i cambiamenti nel proprio corpo e mente, come il risultato di una pratica prolungata.

Un intero mondo di possibilità è accessibile grazie allo yoga e nuove opportunità sono in continua scoperta tutti i giorni. Lo yoga può essere considerato come uno dei mezzi più importanti del XXI secolo per la salute e il benessere – fisico, mentale e spirituale. Chiediamo umilmente che tutti gli insegnanti e i praticanti di yoga trattino questa disciplina come il loro gioiello più prezioso e lo proteggano allo stesso modo.

Biografia

Sadhvi Bhagawati Saraswati, Ph.D, è cresciuta in una famiglia americana di Hollywood, California e si è laureata in Psicologia Clinica all’università di Stanford. Stava completando il suo dottorato di ricerca, quando ha lasciato l’America nel 1996 per andare a vivere a Parmarth Niketan in India, a Rishikesh. Ha vissuto lì per 22 anni, impegnata nel servizio e nella pratica spirituale.

Nel 2000, è stata ufficialmente iniziata nell’ordine di Sanyas (di rinuncia monastica) da sua Santità Swami Chidanand Saraswatiji, uno dei più stimati leader spirituali dell’India e presidente di Parmarth Niketan.

Sadhviji ricopre i ruoli di:

·       Segretaria-Generale della Global Interfaith WASH Alliance, un’organizzazione internazionale interreligiosa che si dedica alla pulizia delle acque, alla raccolta dei rifiuti e all’igiene (WASH).

·       Presidente della Divine Shakti Foundation, una fondazione che gestisce scuole gratuite, programmi di formazione professionale e responsabilizzazione.

·       Direttrice del International Yoga Festival – Rishikeash famoso in tutto il mondo a Parmarth, che è stato nelle copertine di prestigiose pubblicazioni, come il Time Magazine, CNN, il New York Times e altre.

Traduzione in Italiano di Elisa Fattore 

Elisa Fattore Studente Yoga e Traduttrice

Studente Yoga e Traduttrice

 

 

Yoghiadi – Un’invenzione necessaria

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Il progetto Yoghiadi smentisce i detrattori! Suscita l’interesse e cattura l’attenzione di altri Paesi come scrive lo Yoga Journal Australiano

La popolarità dello yoga in Italia, come del resto sembra essere in tante altre parti del mondo, è salita alle stelle. Non mancano studi, palestre o ritiri con paesaggi suggestivi, uniti al cibo e al vino eccezionali del paese che offrano diverse esperienze di yoga.

L’organismo che maggiormente rappresenta lo yoga in Italia è  il C.S.E.N. (Centro Sportivo Educativo Nazionale) che attualmente è anche  il più grande  Ente di Promozione sportiva riconosciuto dal CONI.

Il C.S.E.N inoltre  ha stipulato un protocollo d’intesa  con la  Yoga Alliance (International/Italia) per la conversione dei  certificati RYT.

Grazie al C.S.E.N.  è stato  garantito alle Associazioni sportive dilettantistiche che divulgavano lo yoga prima della  delibera CONI del 10-05-2017 di poter continuare la loro opera di promozione e diffusione,  per  gli adeguamenti che il CSEN   ha saputo approntare lanciando il progetto delle  “Yoghiadi”.

Yoghiadi – Un’invenzione necessaria

Nonostante lo yoga non sia incluso tra le discipline riconosciute dal CONI è stato però individuato dallo stesso CONI come una attività propedeutica sia per lo sport della  ginnastica che per la pesistica. In poche parole, se le  associazioni  sportive dilettantistiche offrono un tipo di “Ginnastica Yoga, allora potranno anche mantenere la loro iscrizione nel registro del CONI condizione  necessaria  che consente  alle stesse di poter  usufruire dei benefici fiscali connessi fra i quali retribuire i propri Istruttori di ginnastica yoga fino ad € 10.000 l’anno esentasse.

Dal 2017, per tutte le associazioni sportive dilettantistiche che intendono usufruire dei benefici fiscali, e’ diventato obbligatorio  partecipare a manifestazioni sportive non-agonistiche di “Ginnastica Yoga”.Da qui la nascita del Progetto “Yoghiadi”  ideato dal Presidente Nazionale del C.S.E.N. il Prof. Francesco Proietti in collaborazione con il Responsabile nazionale del settore Ginnastica Yoga e Discipline Bionaturali del C.S.E.N il Dott. Nunzio Lopizzo da oltre vent’anni esperto e praticante dello Yoga.

Il Dott. Nunzio Lopizzo, in 12 mesi ha interamente creato e  sviluppato le  modalità di applicazione del progetto Yoghiadi avvalendosi della consulenza di una tra le piu’ rispettate Maestre Yoga Italiane Dott.ssa Paola Caterina Del Monaco.

Alle Yoghiadi  lanciate a Roma a Febbraio 2019 a livello provinciale, regionale e Nazionale, partecipano sia i principianti che gli Intermedi e avanzati e tutte le categorie come gli Junior, i Giovani, gli Adulti e Senior. Al termine di tali manifestazioni, il 13 Ottobre 2019 nella capitale Italiana, saranno nominati e premiati i vincitori Nazionali della categoria di appartenenza.

 Riconoscimenti Internazionali

Il progetto Yoghiadi 2019  grazie agli accordi con Yoga Alliance – Italia/International e Yoga Alliance – International Australia e Yoga Alliance International che inoltre  partecipano come Media Partners per la promozione e divulgazione dello stesso,  e’ accreditato dal Comitato Internazionale di Yoga IYC,  il primo e unico organo direttivo mondiale di Yoga Sportivo. L’IYC è stato registrato sotto la legge indiana, è riconosciuta dal ministero dell’AYUSH del Governo Indiano ed è amministrato dall’INOC ( Comitato Internazionale Non-Olimpico), il più grande ente mondiale per gli sport non olimpici che nel 2016 riconobbe lo yoga come una disciplina e uno sport non olimpico.

Sigle e significati

CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano

C.S.E.N – Centro Sportivo Educativo Nazionale (il più grande Ente di promozione Sportiva non-profit )

AYUSH – Ente governativo in India con lo scopo di sviluppare, educare e far ricerca nel campo delle medicine alternative, includendo l’Ayurveda e lo yoga

IYC – Organismo governativo mondiale per lo yoga sportivo

INOC – La più grande organizzazione mondiale degli  sport non olimpici 

Traduzione articolo Elisa Fattore 2019

Yoga e Sivaismo Tantrico

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Dott. Enrico Casagrande Pedagosita, Maestro Yoga Alliance (Italia/International) ERYT 250 PLUS, Insegnante scolastico

Dott. Enrico Casagrande Pedagosita, Maestro Yoga Alliance ERYT 250 PLUS

Yoga e Sivaismo Tantrico  articolo cortesia  Dott. Enrico Casagrande, Pedagogista e Maestro Yoga  ERYT 250 PLUS

Il contesto

La cornice storica è quella dell’India dell’XI sec. che vede una fase d’armonia tra il buddhismo e l’induismo. Pratiche esoteriche dagli aspetti quasi orrorifici dove spaventose dee che possono manifestare salvifiche potenze a favore del devoto più sincero convivono con sentieri di pace integrale ed ascesi pressoché priva di avvenimenti drammatici. Miti, riti, visioni e pratiche centrate sulla più ferrea logica non paiono causare alcun nocumento le une alle altre. È all’interno di tale orizzonte di senso che trova il terreno più fertile la nascita di una nuova scienza dell’estasi, il Tantra.

Tantra come sistema  

La parola indica il tessuto sul quale si distende l’articolato sistema che porta il praticante a conoscere quelle che dovrebbero essere le inconsce energie in grado di condurlo alla piena realizzazione del proprio potenziale. Egli andrà realizzando in sostanza di essere parte della Coscienza cosmica (Parama Purusa) dalla quale tutto promana. Lo Siva induista, evoluzione del dio vedico Rudra, viene introiettato diviene  Isvara attraverso una ritualità assai articolata composta da: visualizzazioni; ripetizioni di mantra specifici per ogni fase evolutiva del devoto come pure assegnati ad ogni parte del suo corpo inteso come microcosmo con una sua fisiologia mistica puntale; asanas ed esercizi di concentrazione sugli yantra, le geometrie che ineriscono al punto centrale dell’individualità umana che trova corrispondenza con Parama Purusa; kundalini, il serpente divino arrotolato al coccige che proprio la sadana o pratica spirituale lo ridesta fino a salire lungo tutto il corpo del praticante portandolo alla realizzazione del Sé ovvero alla consapevolezza della propria divina natura e dell’illusorietà di maya, la rappresentazione.

Se il fertile terreno culturale che permette la nascita del Tantra è quello testé descritto è comprensibile come una commistione di saperi provenienti da pratiche psico – fisico – spirituali abbiano avuto modo di essere gradualmente integrate e sistematizzate. Evidente in questo senso la presenza della dolce devozione (la bhakti) di origine visnuita ed il rigido ascetismo che consuma l’individuo (tapas) presente sin dalla più antica letteratura vedica possono poter consistere. Il Tantra qui descritto è quello proprio della cultura dell’India induista ma tale eresia trovò modo di diffondersi con forme adattate al contesto pure nell’ambito del buddhismo sebbene non abbia potuto attecchire come avvenuto nel panorama indiano induista.

Quello della ritualistica è un tema documentato da una ricca letteratura, il mito asserisce che i testi svelati dallo stesso Siva siano circa una novantina. La loro trasmissione fu originariamente orale, solo in seguito vennero sistematizzati in opere scritte: questo rende complessa e contraddittoria una precisa datazione. Tra le opere principali va fatta menzione a Tantraloka scritto da Abhinavagupta, presso l’attuale Kashmir tra il X e l’XI secolo, nel quale la vita dell’Universo viene compresa dal mistico attraverso l’esperienza diretta della mancata scissione del corpo individuale dalla creazione che lo circonda.

Siva e Parvati

Il tantrismo vede nell’ideale unione tra Siva e la sua sposa Parvati la conciliazione degli opposti e quindi: maschile e femminile, pensiero ed azione, anima e materia. Tutto ciò porta all’armonia universale alla quale anela il praticante. All’atto pratico l’incontro tra Siva e Parvati trova in una fase iniziale della ritualistica una notevole enfasi sull’unione sessuale da intendersi come azione funzionale alla generazione di fluidi vitali da offrire alle divinità. La cerimonia di tipo sessuale ha lasciato nel tempo lo spazio al culto interiorizzato dove l’unione viene sublimata. Va ricordato come la sessualità nell’ethos induista non abbia connotazioni peccaminose. Numerose sono le testimonianze pittoriche e scultoree che fungono da simbolo della possibilità di trascendere la condizione esistenziale essenzialmente dolorosa dell’uomo pure attraverso una ritualità come quella appena descritta che peraltro trova ancora un certo favore presso centri e relativi maestri anche occidentali. Ciononostante, come visto, il Tantra ha via via assunto un carattere sempre più svincolato dalla dimensione della sessualità per arrivare sino ai giorni nostri in forme che possono ricordare adeguatamente le sue origini.

Il tantrismo odierno: la realtà di Ananda Marga 

Complesso sarebbe raccogliere nella brevità del presente scritto le numerose articolazioni, scuole e sette dove oggigiorno si pratica un Tantra fedele alla tradizione. Prendiamo come apprezzabilmente valida la via indicata dal maestro contemporaneo Shrii Shrii Anandamurti (1921 – 1990), al secolo Prabat Ranjan Sarkar. Nel 1955 Anandamurti fonda Ananda Marga (il sentiero della beatitudine) alla quale pone il duplice obiettivo dell’autorealizzazione del praticante e del servizio all’umanità. Il maestro è persuaso dell’idea che solo attraverso una società equa possano fondarsi le basi per una serena ed efficace pratica del Tantra e, di converso, una tale pratica della disciplina in questione possa essere la via maestra per fondare una società imperniata sull’equità. La via spirituale insegnata da Anandamurti si attiene fedelmente alla tradizione tantrica sistematizzando le pratiche descritte nella prima parte del presente scritto e mettendo un forte accento sulla relazione maestro – allievo. Una pedagogia questa che richiede un lungo e preciso praticantato frutto di uno studio costante dell’allievo monitorato dall’attenta competenza del proprio mentore

Yoga Alliance e Csen l’unione fa la forza

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YOGA ALLIANCE e IL CSEN:  L’UNIONE FA LA FORZA
La responsabile del Gruppo Yoga Alliance Ltd racconta  le innovazioni apportate nel panorama yoga mondiale e la proficua collaborazione con il CSEN su “VIVERE LO YOGA: Dicembre 2018

Vivere lo Yoga: Yoga Alliance (Italia/International) e C.S.E.N si sono recentemente presentati insieme al Milano Yoga Festival per spiegare in dettaglio le basi d’intesa tra le due organizzazioni che, negli ultimi anni, ha dato adito ad una serie di iniziative volte a migliorare molteplici aspetti nel circuito dello Yoga internazionale e Nazionale. Fra le prime azioni poste in essere vi è stata la necessità del CSEN di equiparare gli standard formativi del settore Yoga (area DBN) a quelli internazionali. A seguire, l’importante decisione da parte di entrambe le organizzazioni di elevare lo standard formativo minimo a 250 ore. Per
queste ragioni abbiamo deciso di intervistare la responsabile
del Gruppo Yoga Alliance Ltd.

D: Yoga Alliance (International/Australia) è stata la prima a introdurre la certificazione  250 plus. Ci può spiegare le motivazioni che vi hanno spinto a fare
questo passo?

R: Innanzitutto, è importante chiarire, una volta per tutte, che gli standard per i corsi
di formazione insegnanti Yoga furono creati nel 1987 dalla International Yoga Federation sotto la Presidenza onoraria della “Lady of Yoga” la grandissima e unica Indra Devi. Successivamente, furono “adottati” (1999) da Yoga Alliance (USA).Con il passare del tempo, e con la crescita esponenziale della pratica Yoga in tutto il mondo, il minimo standard di 200 ore di formazione ha mostrato i suoi limiti, in particolare proprio negli Stati Uniti dove la qualità della pratica e il minimo di ore richieste necessarie per diventare insegnanti yoga è soggetta a molte critiche.

Essendo Yoga Alliance (International/Australia) l’unica organizzazione Alliance al mondo riconosciuta (nel 2015) dall’Ufficio Governativo Australiano dei servizi di
regolamentazione, secondo il Codice di buona pratica del commercio equo
(Fitness Industry), nel Gennaio 2017, il comitato di rappresentanza Yoga
Alliance (International/Australia), ha deciso di introdurre la certificazione
250 PLUS e 500 PLUS per elevare la qualità degli insegnanti yoga, una figura,
che al momento, non è riconosciuta legalmente in nessun paese al mondo.

L’introduzione dei nuovi standard è stata immediatamente accolta positivamente
dalla comunità yoga Australiana e Internazionale perché sopperiva alla
necessità di revisionare gli standard che si erano oramai dimostrati obsoleti.

Grazie al presidente del CSEN Prof. Francesco Proietti e al Dott. Nunzio
Lopizzo, Responsabile nazionale settore olistico CSEN (area certificazioni e
Normative), il 20 maggio 2017 è stato redatto un nuovo documento di riferimento
in Italia per l’introduzione dei nuovi standard 250 PLUS avvenuata il 1 Settembre 2017.

Siamo orgogliosi delle nostre innovazioni e del risultato ottenuto in quanto la revisione e implementazione ha spinto immediatamente Yoga Alliance (USA) a revisionare, a loro volta, i propri standard esattamente nella stessa data (1 Settembre 2017) dell’implementazione in Italia. Per una organizzazione, essere da modello e stimolo per le altre, è un punto di immensa soddisfazione e orgoglio.

D: Nel mondo Yoga c’è molta confusione riguardo le varie associazioni Alliance
nel mondo; potrebbe chiarire le differenze e spiegare il perché ne esitono
così tante?

R: La struttura internazionale delle Yoga Alliance nel mondo è particolarmente estesa e  articolata. La prima Yoga Alliance venne creata nel 1999 negli Stati Uniti per servire esclusivamente il mercato delle iscrizioni di insegnanti dello yoga locali e per l’accreditamento di scuole di formazione negli USA. Tra il 2002 e il 2013, sono state create altre “Yoga Alliance” indipendenti quali Canada, UK/Professionals e il nostro Gruppo che a sua volta comprende Yoga Alliance Australia, Italia, International, Singapore, Nuova Zelanda, Sud Africa e Cina e molto presto Korea e Russia. Tutte le
Yoga Alliance del nostro gruppo, sono ampiamente riconosciute nel mondo dai professionisti dello Yoga, dalle scuole di riferimento, dai datori di
lavoro e dalle compagnie di assicurazione.

È importante sottolineare che, fin dalla sua fondazione, Yoga Alliance (USA) non ha sviluppato la rete di servizi che ci si aspetterebbe dopo la raccolta di milioni di dollari. Era naturale che in un clima d’insoddisfazione generale le altre organizzazioni Yoga Alliance abbiano deciso di colmare i disservizi partendo proprio dalla necessità di elevare gli Standard Professionali dei corsi di formazione tanto a livello locale che Internazionale.

Gli standard proposti da Yoga Alliance (USA), come già detto, andavano cambiati radicalmente e il nostro gruppo di Yoga Alliance se ne è fatto carico.

D: La vostra certificazione è valida in tutto il mondo e consente d’insegnare in ogni paese. In cosa si differisce rispetto ad altre certificazioni?

R: La nostra certificazione è valida in tutto il mondo in quanto il nostro gruppo di Yoga Alliance durante il corso degli anni ha collaborato con varie istituzioni governative sponsorizzando e supportando eventi Yoga molto prestigisi come, ad esempio, il
World Yoga Summit (2016) a Beijing, il primo Ignite Yoga Summit (2017) a Sydney (Australia) e l’International Yoga Festival in Rishikesh (2018) e la sua edizione successiva che si terrà nel 2019. Queste presenze attive sono utili non solo per consolidare la posizione e acquisire credibilità e rispettabilità a livello mondiale, ma anche per tutti i soci che la nostre organizzazioni rappresentano sia in Italia che all’estero. Infatti, siamo orgogliosissimi di essere gli unici invitati a tali eventi come riconoscimento del lavoro svolto per elevare gli standard professionali dei
corsi di formazione yoga.

D: La Virgin ha recentemente adottato il nostro standard 250 plus. Come siete
arrivati a questo risultato? 

R: Questione di Karma probabilmente…Il nostro Presidente ha vissuto a Londra
per oltre 15 anni, ed è stata la prima insegnante della Virgin Active a condurre
classi Yoga! Siamo onorati di annoverare tra i nostri soci la “Virgin Active Academy School of Yoga” con sede a Milano, la prima e sola Virgin Active al mondo in grado di offrire corsi di formazione per insegnanti. Il loro contributo alla divulgazione
dei nuovi standard 250 PLUS è importantissimo e cogliamo questa occasione
per ringraziare pubblicamente il Dott. Luca Valotta, Presidente e Direttore
Generale di Virgin Active Italia, e il suo team di insegnanti Yoga, per avere introdotto
la formazione Yoga nel loro centro. Speriamo che altri Centri Virgin Active Internazionali seguano il loro esempio.

D: Lo Yogi Yoga College Cinese certifica con il vostro standard 250 PLUS e 1500
ore oltre 500 insegnanti al mese. Non pensate che il numero crescente ’insegnanti possa influire negativamente sulla qualità della pratica? In America sono usciti molti libri che mettono in guardia dai rischi della pratica yoga…

R: I politici Americani e le grandi “corporates” assumono atteggiamenti plateali per attirare, con ogni mezzo a disposizione, l’attenzione mondiale. Essere il “Numero Uno” in tutto e per tutto, è l’obiettivo finale, ad ogni costo.

Yoga Alliance (USA), applica lo stesso criterio e dichiara di avere un portfolio di circa 80,000 soci (anche se gli addetti ai lavori sono a conoscenza di numeri ben diversi) e non perde ’occasione di sminuire il lavoro delle controparti… Con una situazione
di questo genere non c’è da stupirsi se la comunità yoga internazionale sia insoddisfatta. La realtà però è un’altra.

Sebbene sia innegabile che esistano libri americani che mettono in guardia sui rischi che corrono i praticanti Yoga, ce ne sono molti di più che spiegano dettagliatamente i benefici, e questi ultimi sono supportati da prove scientifiche e ricerche nel campo medicale condotte da illustri docenti di medicina e specialmente di psicologia.

Dal nostro punto di vista non è la quantità di ore che un individuo dedica allo studio e alla pratica di qualsiasi professione, ma bensì la qualità dei corsi che segue e l’esperienza dell’educatore.

La nostra scuola Yogi Yoga College Cinese è il più grande provider di corsi di  ormazione in Cina con una struttura così imponente da essere addirittura quotata in borsa (unica realtà nel mondo). Se consideriamo la popolazione complessiva della
Cina (oltre 1.386 miliardi di persone nel 2017), possiamo equiparare 500 insegnanti al mese a circa 50 di una scuola di successo nel mercato Europeo, Indiano o Americano! C’è ancora molto spazio…

Sotto sinistra: Presidente del CSEN Prof. Francesco Proietti e CEO Yoga Alliance durante l’incontro a Roma 16 Ottobre 2018.

A drestra: Prof. Francesco Proietti, delegati Yoga Alliance ,Nunzio Lopizzo, Segretario CSEN Dott. Tommaso D’Aprile

Prof. Francesco Proietti e Presidente Yoga Alliance   

Vivere lo Yoga Copertina Dicembre 2018

https://www.facebook.com/YogaAllianceAustraliaInternational/

https://www.facebook.com/YogaAllianceItaliaInternational/

 

 

 

Yoga Per Grandi Medie e Piccole taglie.

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LO YOGA E’ PER TUTTI articolo di Cinzia Onorati Master Yoga Teacher  

Cinzia Onorati Master Yoga Teacher

Tra gli infiniti significati dello Yoga, attingo ora, alla definizione più conosciuta e maggiormente interpretata: l’Unione. In un’era dove molto è ancora sinonimo di “separazione”, l’Unione fra Corpo e Mente diviene una Via da seguire. Arriveranno presto compagni di viaggio come l’Anima, il Sè, lo Spirito e tutto diverrà poi “Senso nel Senso“.

 

La Filosofia dello Yoga è una Filosofia di Vita, non si smette mai di essere nello Yoga, né quando siamo al supermercato, né durante la Meditazione, tanto meno durante la Pratica Yoga, vivere lo Yoga è “Essere nell’Azione“.

Ma quale è la pratica giusta? Quale stile di Yoga seguire? Quanto tempo occorre per la Meditazione? E le domande potrebbero essere infinite! Se è vero il detto che “quando l’allievo è pronto il Maestro appare” è anche vero che lo Yoga ci chiama fino a quando il nostro Essere Corpo/Spirito/Mente risponde con un timido “… quasi quasi vado a vedere di cosa si tratta…”.

Oggi c’è davvero l’imbarazzo della scelta per la pratica e lo Sperimentare è Esperienza necessaria per intraprendere un Cammino che è poi Percorso, Conoscenza, Scoperta e Trasformazione continua. Sorrido giocosa al ricordo delle numerose esperienze di pratica Yoga, le più variegate, quando tutto era ancora segreto, nascosto e, per certi versi, solo per alcuni eletti. Dopo aver frequentato Puja, Meditazioni, Ritiri spirituali e praticato lo Yoga associato ad altre parole (alcune non pronunciabili ed altre davvero ridicole) Scelgo l’Unione e mi fermo nell’Hatha Yoga, dove la solo pronuncia è già Casa, Respiro, Cammino, Sosta e Ripresa.

L’Āsana è un luogo dove approdare, scoprire e vivere quegli stadi che solo il mantenimento dona. Cosa c’è più bello di sperimentare il prolungato mantenimento di una posizione? Oltrepassare i confini della tecnica, respirare come il Prana insegna e vivere la posizione che è Tempio Sacro come il nostro Corpo. Non c’è Grande, Media o Piccola Taglia per lo Yoga, lo Yoga è davvero per Tutti. Amare il proprio Corpo è fra gli stadi più alti dello Yoga eppure non è ancora il primo gradino per troppi.

Nell’Ora e Qui siamo invitati ad andare oltre i numeri delle taglie, alte prestazioni egoiche e Guru improvvisati. Siamo stimolati al Ricordo della Bellezza che Siamo, all’espressione della Creazione che dovremmo emanare. L’IO SONO scalpita, oltre il tempo ed è giunto il momento di Manifestarlo nella Presenza. La noia non esiste nello Yoga, la noia è un’espressione della “Mente che mente” e vuole illuderci che è di altro che abbiamo bisogno. Sorridiamo al Tempio dell’esperienza e apriamoci a quello che vuole essere una via di Pratica, Disciplina e Azione.

A chi crede sia facile Re-Stare in una posizione per 3/5 respiri o per 3/5 minuti, suggerisco di portare l’attenzione sul concetto del Piacere. Sembra non durare mai tanto il Piacere di un incontro, di una vacanza, di un guardarsi con l’amato/a, amarsi e nutrirsi… Lo Yoga regala ai nostri Sensi una Visione Nuova e nell’Unione il Piacere del mantenimento dell’Āsana è così Forte ed Intenso che il dispiacere arriva quando dobbiamo uscirne. Stare è Ritornare, è Ricordare la perfezione della Creazione che è in Noi. Non è importante se le posizioni siano (apparentemente) difficili o (apparentemente) semplici, tutte le Āsana conducono all’Ascolto.

E’ Tempo di ritrovare il noi il Piacere del saper Stare nel Corpo. Niente più fughe dal nostro Sentire o viaggi fuori dalla Coscienza. La Coscienza va Espansa, Roteata ma Sempre indirizzata a rafforzare la nostra Consapevolezza. Vi auguro la Gioia di Re-Stare sempre più nell’Āsana, è Sempre Nuova e Sorprendentemente Interessante, ci Conduce a Noi. Una profonda inspirazione, un sorriso accennato sul volto, gli occhi chiusi e il Cuore che sussurra: “Sono un’Anima che abita un Corpo meraviglioso”, “Sono un’Anima che abita un Corpo meraviglioso”, “Sono un’Anima che abita un Corpo meraviglioso”.

Cinzia Onorati rilascia certificazioni per insegnanti  yoga presso la propria scuola a Roma  http://www.chandrasurya.net/  riconosciute a livello Internazionale da Yoga Alliance® Italia/International

Cinzia Onorati Maestra Yoga Roma

Cinzia Onorati Maestra Yoga-Roma